Quando la noia ispira

Parlato
Pensato

Leo camminava placcidamente per i corridoi deserti della scuola.
La sua prima mattinata nel nuovo liceo era stata piuttosto ambigua.
*flashback*
"Ragazzi vi presento un nuovo membro della nostra classe: Leo Suzuki, 'E da poco in città per cui siate gentili, intesi?" A quel punto un gruppetto di ragazze imboscate nei banchi in fondo alla classe aveva lanciato gridolini, e ciascuna si era offerta come compagna di banco, squittendo esagitata ed esibendo la mano verniciata di smalto rosa shoking.
"Leooo, vieni qui vicino a me!" "No vieni nel mio banco..."
Ma che diavolo...sono in calore o cosa? Alla fine prese posto accanto ad una cinesa con i dentoni sporgenti che non aveva ancora apero bocca. Sembrava la meno assillante dopotutto.
Nelle successive ore di teatro scoprì che a fine anno avrebbe dovuto esibirsi col resto nella classe in "Romeo e Giulietta". Perdpiù il ruolo che le aveva assegnato la allampanata prof di teatro era ridicolo. Il prete. Il preteeeeeeeeeee!!!
Si calmò solo quando vide assegnare il ruolo di Giulietta allo sdello della classe.
"Voi non sapreste mai interpretare Giulietta come lui!" Si era giustificata la professoressa quando le avevano fatto notare che Giulietta era barbuta.
*fine flashback*
Era pomeriggio e per la scuola non c'era un'anima, così si appollaiò su un banco in un'aula vuola.
Era meglio se me ne andavo a casa subito invece che farmi il giro panoramico. Sbuffò mentre si toglieva la giacchetta di pelle rossiccia e si lisciava la t-shirt nera.

Ma qui google maps segna che c'è l'ufficio dei bollettini di caccia, maledetta tecnologia!
Yoshitoki , appena trasferitosi dalla campagna italiana, dove poteva cacciare senza tanti problemi, non poteva sopportare i lunghi procedimenti burocratici del giappone.
WAAAA, adesso spacco tutto!
Prese la sua naginata posta sulla schiena

con l'intento di fare a fettine il primo sconosciuto che incontrasse sulla sua strada, spalancò una porta e trovò una ragazza bionda seduta su un banco, con le spalle alla porta.

Chiunque tu sia! il mio nome è Yoshitoki Armani, sono un temerario cacciatore, posso fare a fettine tutto e tutti, dimmi dov'è l'ufficio dei bollettini di caccia o diventi cibo per galline!

Leo alzò il viso dalla sua maglietta, i suoi pensieri erano stati interrotti da un tizio che si era catapultato in classe con uno spadone gigante urlando qualcosa sulle galline. Ecco un'altro balordo pensò, mentre il suo sopracciglio destro si alzava piegandosi all'ingiù in una piega sarcastica.
Leo Suzuki. Mi spiace, sono nuovo, ma non è questa l'aula di cucina...devi essere proprio bravo ad affettare le zucchine.
Commentò con un ghigno mentre si passava una mano scompigliandosi i corti capelli biondi.

Zucchine? certo che so cucinare!
Yoshitoki ripose la naginata nel fodero ed estrasse un coltello random dalle sue tante tasche e si mise ad affettare le zucchine.
Ahah, sai quante volte mi sono cucinato da solo, del resto sono nato sotto il segno della massaia pelosa!

Alla fine preparò delle gustose zucchine hosomaki, servite con un contorno di riso bianco.

Vuoi favorire?
Ma cosa sto facendo? nessuno deve sapere che sono il cuoco golden globe 2010!

Improvvisamente rovesciò il piatto in testa a Leo, urlando:
Perchè sono io che comando, ok?

Poi si voltò e usci dalla classe.

Ma...ma da dove vengono quelle zucchine? E come ha fatto a cuocerle? E Tonio Cartonio è gay? Nonostante Leo avesse tante domande preferì tenersele per sè, mentre Yoshitoki cucinava in qualche modo le zucchine.
Il pazzoide sembrava essersi calmanto quando ad un tratto cominciò ad urlare, rovesciandogli in testa le zucchine appena preparate e fuggendo dalla classe.
Eh no. Disse facendo un passo. Eh nono. Continuò. Ma io ti amamazzo, Crocodile Dundee dei miei stivali di pelle borchiatiiii!! Esclamò in un'impeto di furia, ed in modo estremamente femminile si gettò all'inseguimento dello sciagurato, intenta a pestarlo a sangue finchè non avesse implorato pietà!